TRATTO DA UNA EMAIL ARRIVATA DA UN CARO AMICO
Grazie Francesco
Questa sera vorrei parlarti di qualcosa che avrai sicuramente sentito ricordare molte volte: solidarietà.
Voglio farlo ricordandoti un passaggio di un film molto importante: La vita è bella.
Ricordi quando la signora si rende conto che sono stati portati via il figlio e il marito?
Corre alla stazione e questo è il contenuto del dialogo con l’ufficiale tedesco responsabile del convoglio:
Mi dica signora?
C’è stato un errore!
Che errore? Chi è lei?
Mio marito e mio figlio sono su quel treno.
Come si chiama vostro marito?
Orefice Guido.
Anche Orefice Giosuè e Orefice Eliseo sono su quel treno. Non c’è errore! Dove c’è errore?
Voglio salire su quel treno anche io!
Torni a casa signora. Vada!
Voglio salire su quel treno. Mi faccia salire su quel treno!
Ormai lo avrete compreso perfettamente tu e Caterina, troppo a sproposito si sente pronunciare la parola “solidarietà”, ma nessuno ha saputo esprimere meglio questo concetto: solidarietà significa salirci su quel treno!
Magari per un piccolo tratto, ma bisogna salirci!
In caso contrario che si esprima comprensione, dispiacere, ma che non si dica di essere solidali se poi non ci si sale su quel treno!